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1001 Miglia - Randonnee lunga e italiana

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Messaggio Da DaliaNera Gio Apr 19, 2012 8:04 pm

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Letteralmente sta per "gita". E così è nata. Un po' lunga certo, ma lo spirito era quello e tale è rimasto. Nei fatti si potrebbe tradurre con voglia di girare in libertà (anche se con fatica). E di farlo in bicicletta. Parliamo di quelle manifestazioni forse non molto note al grande pubblico ma che esercitano un fascino "pericoloso" per chiunque le venga a conoscere. Le "randonnée", appunto. "Gare-non gare", in bicicletta, di centinaia di chilometri da percorrere anche in più giorni, passando per tappe stabilite, col ritmo e la velocità che vuoi entro un tempo massimo ragionevole.

Una invenzione francese, di quando la bicicletta stava diventando un mito e una aspirazione popolare e le macchine non c'erano: Parigi-Brest-Parigi, 1225 km. Era il 1891. Da quella "gita" - che da allora si ripete implacabile ogni 4 anni, quasi un'olimpiade - dodici anni dopo nacque l'idea del Tour de France.

La storia è francese, ma dal 1989 anche in Italia le randonnée hanno iniziato a moltiplicarsi. Prima come sorelle minori, poi con la scommessa di un gruppo di appassionati guidati da Fermo Rigamonti di lanciare un giro attraverso le bellezze del nostro Paese. E nasce la "1001 miglia" appena presentata a Milano. La più lunga: 1600 chilometri circa, da percorrere tra il 16 e il 22 agosto, con una serie di punti in cui passare per il controllo nei quali ci si può anche rifocillare e dormire, se si vuole. Intanto qualche numero: oltre 400 richieste per i 350 posti disponibili. Da tutto il mondo. Per l'esattezza 26 nazioni, dalle più vicine a Usa, Canada, Taiwan (in sette!), Brasile, Australia.

Ma il vero fascino delle "1001 miglia" sono il suo percorso e lo spirito che trasmette ai partecipanti chi lo organizza. Praticamente dei 1600 km in giro per mezza Italia solo 80 sono su strade statali. Il resto si snoda per "strade verdi" con pochissimo traffico. "Per chi vuole c'è l'agonismo - dice Rigamonti - ma il nostro scopo è il cicloturista. Che può prendere questo percorso e seguirlo quando, come e per la lunghezza che vuole tra paesaggi, panorami culturali e gastronomici unici. Man mano si sta creando una segnaletica di questo enorme anello che il cicloturista potrà seguire".

Intanto i 350 randonneurs la faranno (come accade ogni due anni) impiegando da un record di 75 ore a un massimo di 135. Il che significa che quando il "campione" è arrivato a Nerviano, il più lento (si fa per dire) starà girando intorno a lago di Bolsena.

Sono i due poli del percorso. Il piccolo centro poco a nord di Milano (divenuto patria dei "randonneers") ospita partenza e arrivo in un chiostro del 1500. E poi giù per tutta la Padana (comprese le stradine lungo il Po) fino a Guastalla. E, dopo gli Appennini, la Toscana passando per la Verna (i frati ospitano), Anghiari, la val di Chiana, Bolsena (appunto), l'Amiata e Montalcino, Siena (che ha voluto il passaggio per piazza del Campo). Poi tutto il parco delle Cinque Terre liguri, l'entrata in Piemonte anche attraverso Castellania (il paese natale di Coppi, non poteva mancare), e via verso Nerviano percorrendo gli ultimi 40 km sulle stradine che costeggiano i Navigli. Insomma, cinque giorni per ciclisti super allenati che inseguono un sogno. Ma - ripete Rigamonti - "è lo stesso che, sulle stesse strade verdi, può inseguire chiunque voglia girare il nostro Paese in bici, con tutto il tempo che vuole" di Angelo Melone

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Una randonnèe che ha come prerequisito un brevetto di almeno 1000 Km (600, se conseguito nello stesso anno). Centottanta euro di iscrizione, per massimo 500 iscritti (salvo overbooking), più un contributo di venti euro per il bagdrop (facoltativo). Non è uno scherzo (leggete il regolamento prima di tuffarvi nell'avventura) che però ripaga ad ogni tornante, ad ogni salita, ad ogni scorcio. Segni particolari ovunque. Randonnè più lunga d'europa, tutta italiana. Che poco non è Laughing

Cris(faticato)
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