Reati a Responsabilità Limitata
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Reati a Responsabilità Limitata
Avvocato drogato e ubriaco investe un ciclista a Giugliano
Ivo Ugo Ferraro, avvocato di 33 anni, ha investito un ciclista che lo precedeva
Un avvocato di 33 anni, Ivo Ugo Ferraro, di Aversa (Caserta) è stato arrestato dai carabinieri a Giugliano (Napoli) dopo aver travolto e ucciso con la sua auto un immigrato, probabilmente africano.
L'uomo, alla guida di una Renault Twingo, in via Arco di Sant'Antonio, in direzione di Parete, nel Casertano, non si è accorto di un ciclista che lo precedeva: con la vettura, probabilmente ad alta velocità, lo ha sbalzato in aria. L'uomo, che non è stato ancora identificato, probabilmente un immigrato extracomunitario, dell'apparente età di 30 anni, è morto sul colpo a causa delle gravi lesioni provocate dall'impatto.
La salma è stata portata al Secondo Policlinico di Napoli per l'autopsia. Ferraro è stato bloccato dai carabinieri sul posto dell'incidente, arrestato con l'accusa di omicidio colposo e guida sotto l'influenza di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Gli è stato riscontrato un tasso alcolemico di 2,5 grammi per litro contro un massimo di 0,5 e la positività alla cocaina. Procedono gli accertamenti dei carabinieri per risalire all'identità della vittima.
[tratto da Repubblica.it]
Leggendo quest'articolo, stranamente, non sono stato colto da ribbrezzo. Non mi è passata per la schiena quella schietta sensazione di schifo che in genere si fa viva. E' venuto su, da solo, un cieco razionalismo. Cinico.
Mi sono ricomparsi davanti agli occhi i chilometri di strada fatta, in automobile, lungo le strade oscure ed affollatissime della provincia di caserta. Il gaudello, la nazionale, la circumvallazione. Oscura di indifferenza e affollata di un sottobosco umano fatto di immigrati nordafricani dediti alla socializzazione, allo spaccio ed alla prostituzione. E' triste, ma quest'è.
Vite marginali, fatti con pochi quattrini e quasi sempre vessate dai nostri civilizzati connazionali.
E mi ricordo di quelli che, in bicicletta, arrancavano di notte dopo una illegalmente lunga giornata di lavoro verso le loro brande.
Me li ricordo su grazielle e bici "tipo olanda" malridotte, clangolanti e con le ruote semisgonfie. Nemmeno un catarifrangente, figurarsi costose luci a batteria a led intermittenti.
Quello che mi è venuto in mente, leggendo l'articolo, è stato: poverino il ciclista, che secondo il codice della strada ha torto.
Procedeva al buio, quasi sicuramente, ed è stato travolto.
Certo che l'avvocato stava 'mbriaco e fatto a cocaina, ma certamente si avvarrà del principio "sfido chiunque in condizioni di non alterazione a vedere..." etc. ect..
E probabilmente un giudice gli darà ragione, scagionandolo anche dall'omicidio colposo; secondo alcuni questi sono rimedi da azzeccagarbugli, secondo altri questi sono i perni dello stato garantista.
Benvenuti nel mondo dove la magia delle parole trasforma un efferato delitto, un omicidio, in un reato a responsabilità limitata.
Cris(angue&merda)
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