Bici + Treno: in Puglia succedono cose arcane!
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Bici + Treno: in Puglia succedono cose arcane!
Odissea bici+treno. Ecco la denuncia che una lettrice ha inviato a bari@repubblica.it. Sulla questione delle ricevute per la bici al seguito concordo: a me l’hanno compilata una sola volta, per il resto ho viaggiato con il solo biglietto personale.
“Sono una pendolare che utilizza la bici+treno ormai da 4 mesi. Ogni lunedì e martedì della settimana, parto da Bari Centrale e mi reco in treno a S. Spirito, portando a seguito la mia bicicletta. L’eliminazione del biglietto suppletivo di 3 euro e mezzo per il trasporto della bici sui treni regionali grazie all’accordo con la Regione Puglia, è un incentivo economico molto importante che premia chi lascia a casa l’auto a vantaggio di due mezzi di trasporto sostenibili come bici e treno. Ma in questi 4 mesi di bici+treno, ho potuto constatare come prendere il treno con bici al seguito per me è uno stress, e per il personale viaggiante un fastidio.
Salire e scendere per le scale della stazione con la bici a spalla è una grande fatica. Se poi ho anche una borsa, ancora peggio. Obliterare il biglietto del treno è spesso un’altra operazione impossibile: sul binario 3 di Bari Centrale, delle 6 macchinette obliteratrici presenti, quasi tutte non funzionano. Quindi quasi sempre chiedo al controllore di annullare lui stesso il biglietto prima di salire sul treno.
Salire con la bici sul treno non lascia indifferenti i controllori: ogni volta reagiscono in maniera differente. A volte mi dicono pure che la bici su quel treno non può salire perché non esiste lo scompartimento delle biciclette. Eppure l’orario ufficiale dice che quel treno è abilitato al servizio. Se faccio poi appello al protocollo d’intesa tra Regione e Trenitalia spesso il personale reagisce male e finisco per rinunciare. E una battaglia persa ed io devo prendere il treno. Negli ultimi 8 mesi, con o senza bici al seguito, sono stata sempre l’unica a cui è stato obliterato il biglietto sul treno e lo posso dire con certezza perchè all’andata, viaggio vicino ai controllori. Di fatto sul treno da Bari a S. Spirito delle 16.18 e sul treno da S. Spirito a Bari delle 19.52 alcun controllore è mai passato a chiedere il biglietto ai viaggiatori!!!
Lunedì scorso una particolare novità. Per la prima volta in quattro mesi, mentre ero ferma al binario 3 di Bari Centrale in attesa del treno, un controllore mi ferma e mi chiede se avessi con me il biglietto per la bicicletta.
Gli rispondo quello che so: pago il biglietto per me e la bici viaggia gratis.
Insiste dicendo che comunque va fatta una ricevuta che serve a Trenitalia per ottenere il rimborso dalla Regione per il trasporto bici, come dice l’accordo.
Quindi, apre un blocchettino e comincia a scrivere: numero del treno, numero del titolo di viaggio, nome cognome, data di nascita ecc. Impiega nell’operazione circa 2 minuti. Io rimango basita: mai nessun controllore mi ha mai rilasciato alcun biglietto per la bici. Eppure io viaggio sempre vicino la mia bicicletta. Quel controllore mi assicura che quella ricevuta vale 24 ore e va bene anche per il ritorno. Inutile dire che sul treno del ritorno nessuno mi chiede i biglietti.
Il giorno dopo, martedì 9 giugno, lo stesso controllore scende dal treno e mi indica al collega che sta per salire. Gli dice di farmi la ricevuta per la bicicletta. Quello risponde svogliatamente, ma alla fine compila un foglio del blocchetto. A quel punto mi rendo conto che se nessun controllore compila quella ricevuta nessuno avrà gli elementi per contare il numero di ciclisti che viaggiano con bici al seguito, quindi nessuno si preoccuperà di migliorare il servizio che al momento è pessimo: nei vagoni destinati alle bici le porte si aprono male e le rastrelliere non mantengono le bici. Per Trenitalia le biciclette rimangono invisibili!
Spesso, utilizzando il treno con la bici, ho percepito di essere un intralcio, un fastidio per i controllori che mi mandano in testa del treno o in coda a seconda di un criterio a me tutt’ora sconosciuto, mentre risulto simpatica ai viaggiatori che mi chiedono stupiti se si può portare la bici sul treno.
Esercitare il mio diritto al trasporto è stata quasi ogni volta una piccola battaglia. Se noi non continuiamo a sostenere questo diritto sarà molto più semplice che ci venga sottratto e finiremmo allora, per cedere alla tentazione di immettere l’ennesima automobile per le strade urbane, mentre i treni continueranno a viaggiare semi-vuoti e con servizi scadenti o inesistenti.
Ilaria D’Aprile"
Che c'entra er cane? Ah bho.
Cris(oporifero)
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