Pochormiga - Chi è Claudio Pocho Lepratti
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Pochormiga - Chi è Claudio Pocho Lepratti
Oggi 14 luglio 2009. Mi suggeriscono dalla regia che c'è uno sciopero dei blog. Rispondo che non me cale più del millesimo (anche perchè questo è un forum) ed aggiorno anche se avrei da fare millanta cose in giro per l'universo.
Aggiorno parlandovi del Pocho Lepratti, uno di quelli che se non ci fosse stato il mondo sarebbe un pò più cloaca.
Argentino di nascita, missionario per vocazione: ex seminarista, votato anima e corpo ad aiutare i meno fortunati (soprattutto bambini ed adolescenti) attraverso l'opera salesiana argentina. Il ricordo che hanno di lui è di un "angelo in bicicletta", infatti il Pocho si arricchiva di 40 km al giorno nelle gambe per cucinare alla mensa di una scuola di Rosario. Di lui si dice che lavorasse con la pazienza e la costanza di una formica. Non più Pocho ma Pochormiga.
Argentina
POCHORMIGA
Un mondo in cui entrino tutti i mondi: il sogno di
“Pocho” Lepratti, ucciso nel 2001 a Ludueña. La sua vita spesa fra i
poveri oggi si moltiplica nelle tante iniziative di educazione
popolare, alfabetizzazione, formazione ai diritti umani, e nelle tante
vite impegnate a non dimenticare.
Federico Pinnisi (ex casco bianco a Santiago del Cile)
Fonte: Caschi Bianchi Apg23 - 29 settembre 2008
Questa è una storia come tante, una di quelle che
difficilmente escono dal raggio d’azione nel quale si svolgono gli
eventi, una storia che probabilmente non entrerà a far parte della
Storia scritta dai potenti del mondo, una storia, quindi, che non
possiamo non lasciar vivere nelle memoria di noi, piccole formiche.
Claudio “Pocho” Lepratti nasce a Concepción del Uruguay (Argentina)
nell’anno 1966 ma alla fine degli anni ‘80, dopo essere entrato in
seminario e averlo abbandonato prima di terminare gli anni di studio,
decide di andare a vivere nel quartiere Ludueña a Rosario, per lavorare
con i più poveri, facendo voto di povertà e castità.
Nel quartiere Ludueña si impegna nelle attività svolte da Padre
Edgardo Montaldo, in un lavoro permanente fatto di mense comunitarie e
insegnamento solidale, e crea, assieme ad altri militanti il gruppo La Vagancia(1), nel quale si coinvolge una gran quantità di giovani in diversi compiti e attività.
La Vagancia nasce nell’anno 1993 come uno spazio di giovani
precoccupati e occupati per i diritti degli stessi giovani che,
integrati totalmente con i vicini del quartiere sono soliti organizzare
attività di cultura popolare e musica negli spazi pubblici del luogo, e
sostiene un laboratorio di comunicazione che pubblica la rivista “La
Nota”, e si dedica ad attività ricreative per bambini nei fine
settimana, recite, campeggi, incontri. Inoltre da dicembre 2001 dà
testimonianza di ciò che è stata la vita di Claudio Lepratti, uno dei
fondatori del gruppo.
Il 19 dicembre 2001, nel mezzo della crisi che porterà alla caduta
del presidente De la Rua, mentre nel quartiere Las Flores, come in
tutti i quartieri popolari, si scatenava la repressione da parte della
polizia, “Pocho” salì sul tetto della scuola “José Serrano”, dove
collaborava alla preparazione dei pasti, urlando di non sparare perchè
lì c’erano solo dei bambini che stavano mangiando. Esteban Velásquez,
un poliziotto del dipartimento di Santa Fe gli sparò, dandosi poi alla
fuga e lasciandolo morire dissanguato.
I poliziotti dissero che avevano aperto il fuoco perchè erano stati
attaccati da persone appostate sul tetto della scuola, ma tutti i colpi
presenti sul loro veicolo erano stati sparati a livello del suolo, e
sebbene una delle testimoni raccolse e consegnò agli investigatori
della polizia una cartuccia arancione (corrispondente alla munizione di
piombo), questi consegnarono al tribunale una cartuccia verde
(corrispondente alla munizioni di gomma).
Nonostante ciò il 30 dicembre 2004, Esteban Velásquez, l’assassino di Pocho Lepratti, è stato condannato a 14 anni di prigione.
Pocho lavorava come una formica, aiutando con speranza, amore
fraterno e spirito di lotta tra i meno favoriti della società; fu per
tutto ciò che i suoi assassini vollero ucciderlo. Oggi i muri della
città di Rosario proclamano “Pocho vive” mentre il suo ricordo si
espande e il suo esempio si moltiplica.
Tra le tante canzoni (quasi 50) scritte sulla sua storia è da
segnalare quella di Leon Gieco “Angel de la Bicicletta (2)” e il
documentario “Pochormiga (3)”, premiato come migliore cortometraggio
sui diritti umani al III Festival de Escuelas de Cine FEISAL di Buenos
Aires, visibile sul sito. Inoltre il libro collettivo “Pocho Vive” è
gia arrivato alla sua quarta edizione (senza essere venduto in libreria
ma pubblicizzato solo attraverso presentazioni e passaparola per la
provincia e il paese).
Oggi a Ludueña, i giovani che si formarono con lui sostengono uno spazio chiamato Bodegón Cultural Casa de Pocho, e in un altro quartiere – Tablada – è in funzione la Biblioteca Popular Pocho Lepratti(4),
due centri che lavorano coordinatamente come spazi di aiuto scolare,
laboratori di lettura, alfabetizzazione ed educazione popolare, con
ambiti per il gioco e la formazione in difesa dei diritti sociali,
cercando di rendere realtà il sogno che animo Pocho: “costruire un
mondo dove entrino tutti i mondi”.
Note: 1. Pigrizia, svogliatezza.
2. http://www.pochormiga.com.ar/
3. http://www.antropologiavisual.net/2006/pochormiga-un-mundo-donde-quepan-todos-los-mundos/
4. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.bibliopocholepratti.org.ar, pagina web della Biblioteca Popolare Pocho Lepratti.
Fonti
http://www.pochormiga.com.ar/
http://es.wikipedia.org/wiki/Claudio_Lepratti
http://www.enredando.org.ar/noticias_desarrollo.shtml?x=20694
http://ww.bibliopocholepratti.org.ar
(In tutte le strade di Rosario si possono vedere graffiti raffiguranti biciclette con le ali)
Cris(aCheIlCalabroneSeNeSbatteEVola)
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