Ve la ricordate l'austerity? - Part Two
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Ve la ricordate l'austerity? - Part Two
Riproponendo il discorso, stavolta scevro da assalti mediatici dovuti al rincaro di questo o quello, apro il dibattito sul modello consumistico attuale.
Facciamo il punto.
La realtà partenopea è fatta di un vibrante mobilità urbana. Forse nella nostra città c'è uno dei migliori (e più capillari) sistemi di trasporto pubblico. In ordine sparso: Circumvesuviana, Funicolari, CTP, ANM, Circumflegrea, 2 linee Metronapoli...insomma non stiamo messi malaccio.
La cosa singolare è che nessuno promuove l'intermodalità. Cos'è l'intermodalità? Semplice. Prendo la Circum con la bici ed arrivo a Napoli. Scendo e mi aggiro per la città fluido e non inquinante. Altro esempio, per non essere preso per estremista-fondamentalista: prendo l'auto, ci carico dentro la bici e arrivo sul perimetro della città. Parcheggio (custodito), e giro in bici. Più fluido ma un po più inquinante di prima. Esempio terzo: stessa automobile, stesso parcheggio, stavolta mi muovo con un mezzo pubblico che parte dal parcheggio di scambio. Meno fluido, più inquinante.
Una seria politica di intermodalità favorirebbe una serie di vantaggi COMUNI, che renderebbero la città meno congestionata e più vivibile.
Difatti questo non è consentito. Fatto salvo il buonsenso di qualcuno, in Circumvesuviana il trasporto di biciclette non sarebbe consentito.
Su questo c'è una questione a parte che mi riservo di esporre più in là.
Ma come ci si potrebbe muovere in ambito urbano, alchemizzando bici al seguito e mezzi di trasporto affollati?
Con una geniale invenzione che si chiama BICI PIEGHEVOLE!
Erede ideale della storica e piombosa Graziella, questa bici è prodotta dall'azienda testa di serie del settore, la Dahon
Compnentistica di alto livello per la MU XL 8 FALTRAD, con prezzo (ricavato da ebay) che si aggira sotto i 700 euri.
Devo ammettere che un pensierino me lo solletica, la bestiola. Ma 700 euri sono una spesa grossa.
Allora, per chi come me scoraggiato dal prezzo sente di dover rinunciare, ecco giungere i soccorsi!
Meno top-della-gamma, tutto sommato un pò plasticosa. Di fabbricazione dovutamente cinese e altrettanto dovutamente NO BRAND.
Ma per 89 EURO (fonte ebay) più spese di spedizione mi chiedo IL TRUCCO DOVE SIA!!
O mi si scioglie con l'acqua tipo citrosodina oppure è il SANTO GRAAL della mobilità d'assalto, laddove un mezzo deve essere meno raffinato è più da battaglia.
Qualcuno mi convinca che il modello economico e il modello consumistico possano essere due cose diverse.
Altrimenti austerity vi colga.
Davvero bisogna spiegare a qualcuno che ne trarremmo giovamento TUTTI?
Cris(antograalico)
Facciamo il punto.
La realtà partenopea è fatta di un vibrante mobilità urbana. Forse nella nostra città c'è uno dei migliori (e più capillari) sistemi di trasporto pubblico. In ordine sparso: Circumvesuviana, Funicolari, CTP, ANM, Circumflegrea, 2 linee Metronapoli...insomma non stiamo messi malaccio.
La cosa singolare è che nessuno promuove l'intermodalità. Cos'è l'intermodalità? Semplice. Prendo la Circum con la bici ed arrivo a Napoli. Scendo e mi aggiro per la città fluido e non inquinante. Altro esempio, per non essere preso per estremista-fondamentalista: prendo l'auto, ci carico dentro la bici e arrivo sul perimetro della città. Parcheggio (custodito), e giro in bici. Più fluido ma un po più inquinante di prima. Esempio terzo: stessa automobile, stesso parcheggio, stavolta mi muovo con un mezzo pubblico che parte dal parcheggio di scambio. Meno fluido, più inquinante.
Una seria politica di intermodalità favorirebbe una serie di vantaggi COMUNI, che renderebbero la città meno congestionata e più vivibile.
Difatti questo non è consentito. Fatto salvo il buonsenso di qualcuno, in Circumvesuviana il trasporto di biciclette non sarebbe consentito.
Su questo c'è una questione a parte che mi riservo di esporre più in là.
Ma come ci si potrebbe muovere in ambito urbano, alchemizzando bici al seguito e mezzi di trasporto affollati?
Con una geniale invenzione che si chiama BICI PIEGHEVOLE!
Erede ideale della storica e piombosa Graziella, questa bici è prodotta dall'azienda testa di serie del settore, la Dahon
Compnentistica di alto livello per la MU XL 8 FALTRAD, con prezzo (ricavato da ebay) che si aggira sotto i 700 euri.
Devo ammettere che un pensierino me lo solletica, la bestiola. Ma 700 euri sono una spesa grossa.
Allora, per chi come me scoraggiato dal prezzo sente di dover rinunciare, ecco giungere i soccorsi!
Meno top-della-gamma, tutto sommato un pò plasticosa. Di fabbricazione dovutamente cinese e altrettanto dovutamente NO BRAND.
Ma per 89 EURO (fonte ebay) più spese di spedizione mi chiedo IL TRUCCO DOVE SIA!!
O mi si scioglie con l'acqua tipo citrosodina oppure è il SANTO GRAAL della mobilità d'assalto, laddove un mezzo deve essere meno raffinato è più da battaglia.
Qualcuno mi convinca che il modello economico e il modello consumistico possano essere due cose diverse.
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Davvero bisogna spiegare a qualcuno che ne trarremmo giovamento TUTTI?
Cris(antograalico)
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